Ingresso al tempio della Santissima Madre di Dio | Tuttasanta Deìpara – Santa di tutti Santi

Vangelo secondo Luca 10, 38-42; 11, 27-28

Oggi scopriamo la più recente delle feste dedicate alla Vergine Maria, citata da San Gregorio di Nissa già nel IV secolo, ma entrata nel calendario della Chiesa, diffondendosi nell’Oriente cristiano e poi in Occidente, solo verso la fine del VI secolo.

L’ Ingresso al tempio della Santissima Madre di Dio, spesso chiamato Ingresso al Tempio (di Gerusalemme) della Tuttasanta Deìpara, è una festa, che ci porta davanti, come tutte le feste dedicate alla Madre di Dio, un brano del Vangelo di Luca, che parla di Marta e Maria, le due sorelle che servivano il Signore e il cui fratello era Lazzaro, risuscitato dai morti il quarto giorno. Questo brano del decimo capitolo porta il sigillo dell’umiltà di colei che sarebbe diventata il vaso di elezione di Dio.

La parte buona, di cui parla il Vangelo, che non sarà tolta a Maria, è proprio la parola di Dio, il grande tesoro con cui lei rimarrà (e con cui noi entreremo) nell’eternità. La parola di Dio si incarnerà in colui che darà al Re Eterno il corpo di un uomo, affinché l’uomo possa nuovamente acquisire la divinità per grazia.

Madre di Dio – la nuova Santa dei Santi

Accompagnata dai retti genitori Gioacchino e Anna, la Madre di Dio si reca oggi, alla età di tre anni, al Tempio di Gerusalemme, dove viene accolta dal sacerdote Zaccaria, padre del Precursore Giovanni – diventando veramente il Tempio (Chiesa) in cui Dio abiterà. Oggi, il Santo dei Santi all’interno delle mura (innalzato da mani umane), l’altare misterioso del Tempio ebraico, in cui solo il sommo sacerdote entra una volta all’anno, riceve colui che diventerà il Santo dei Santi (piantato da mani divine) – la Chiesa vivente e il tempio del Salvatore Cristo, che nascerà da esso.

L’imperatore Giustiniano (527-565) costruirà una grande chiesa dedicata alla Madre di Dio a Gerusalemme, in un periodo di 12 anni (rispetto ai 3 anni per la costruzione della chiesa di Santa Sofia). Questa nuova cattedrale si chiamerà „Santa Maria Nuova”, ma per le vicissitudini della storia verrà distrutta con la prima occupazione persiana. Le chiese murate non dureranno (troppo) a lungo nella storia, perché un’altra è la Chiesa mistica costruita sul Sangue versato sulla Croce.

Ciò che spesso ci sfugge nella vita è che l’uomo è chiamato, lui stesso, ogni volta più realmente, a diventare la chiesa (tempio) del Dio vivente – Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?? (I Corinzi 3, 16)

Per la prima volta, il cuore di Dio e il cuore dell’uomo hanno battuto insieme nel cuore della Madre di Dio.

L’amore più grande che esista è quello tra l’anima dell’uomo, sempre assetata di eternità, e Dio, il Creatore rivestito dell’abito dell’amore indefettibile. Questo amore è la forza che muove l’intero universo. Quell’universo costruito da Dio, che ha fatto ogni cosa molto buona (Genesi 1, 31), l’intero mondo visto, l’intera creazione – tutto per la Madre di Dio – ci rivela San Nicola Cabasila – tutto per quell’anima che si è mostrata veramente buona, piena di luce, piena di benedizione, (troppo) pura e irreprensibile.

San Gregorio Palamas dice che Dio si è innamorato dell’uomo, si è innamorato dell’anima della Vergine Maria, vedendo la purezza di questo vaso scelto, con cui si è accompagnato, per unire la divinità alla natura umana. L’umanità, attraverso la Beata Vergine, presta a Dio il corpo dell’uomo, affinché Colui che è il Figlio di Dio diventi il Figlio dell’uomo, che Egli riscatterà sulla croce.

Ogni uomo è chiamato a diventare un tempio (chiesa) di Dio.

Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi? (I Corinzi 6, 19) – siamo tutti chiamati a diventare templi del Dio vivente – luogo di incontro misterioso ed eterno con Colui che ci nutre con il Suo Corpo divino e diventa per noi fonte di vita (Giovanni 4, 14).

Oggi comprendiamo veramente che ogni uomo è un tempio, ogni anima è una vera chiesa in cui Dio abita, e questa dimora benedetta diventa il centro dell’universo – da lì tutto inizia e si perfeziona.

Sulla terra, il mistero più grande è nascosto nella Madre di Dio

In cielo, il mistero più grande è la divinità che ricopre l’intero cosmo. Quando Dio assume la carne umana, il mistero del cielo abbraccia il mistero della creazione. Quando Dio scende sulla terra, tutto diventa Chiesa, il luogo sempre vivo dove l’immagine dello Sposo – Dio incarnato – si unisce, come in un misterioso matrimonio, all’immagine della Sposa – la Chiesa, per la quale si è sacrificato e che diventa il tesoro della salvezza e la fonte della vita senza fine.

Il luogo dove abita Dio è sempre pieno di luce – il tempio che accoglie la Beata Vergine è pieno di luce, la chiesa è piena di luce, e le nostre vite sono chiamate oggi, in questa festa di grande significato, ad essere piene di luce.

Attraverso questo prisma comprendiamo veramente che la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. (Giovanni 1:5), né abbracceranno la nostra vita, se lasciamo che Cristo abiti nel profondo del nostro essere.

La Parola di Dio è vita

Il Signore è la Vita e ci dà sempre la vita dalla Sua Vita – qui si nasconde il mistero del (ri)rinnovamento della creazione, attraverso la parola portatrice di resurrezione – chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna (Giovanni 5, 24). In questo modo, custodendo la Parola divina, la Madre di Dio ha ricevuto il Verbo incarnato. L’incessante preghiera della Madre di Dio, che santificò il tempio di Gerusalemme, si rivela essere, non solo l’opera del monaco, ma di tutta l’umanità: pregare per illuminare, sacrificare in tacere.

Oggi, nella Madre di Dio, la bambina verginale portato al tempio, si uniscono il cielo e la terra, il visto e l’invisibile, l’infinito e lo sconfinato, l’angelico e il terreno, il divino e l’umano, il cuore umano e il cuore di Dio, per portare al mondo la salvezza e la vita eterna.

Anche noi, in quest’ora di gioia, portiamo un canto di lode alla Regina del cielo e della terra, dicendo:

„L’Agnello senza macchia e il tesoro senza macchia, Tuttasanta Deìpara, Maria, con gioia viene portata in forma molto luminosa. Di cui gli angeli di Dio la circondano con fede e tutti i fedeli la rallegrano sempre, e con ringraziamento cantano continuamente a gran voce: Tu sei la nostra grandezza e la nostra salvezza, tu che sei assolutamente impeccabile”.

(Dal canone della festa, 4 tono)

† Atanasie di Bogdania