L’icona bizantina della Natività. Alcuni considerazioni
Il bambino non indossa pannolini, ma un sudario, né è posto in una culla, ma in un sepolcro.
Questo è il messaggio più forte dell’icona: la nascita del Figlio di Dio è avvenuta solo in prospettiva della morte. Il simbolismo dei doni sostiene l’idea, della prospettiva della morte: la mirra, la mirra, simboleggia l’unzione dei morti. Il Re dei Giudei si offrirà in sacrificio e sarà sepolto.
San Giuseppe
A differenza dell’iconografia occidentale, che insiste sulla “Sacra Famiglia” e include Giuseppe nella scena della nascita, accanto a Maria, nell’iconografia ortodossa, San Giuseppe è raffigurato separatamente dalla scena della nascita vera e propria, per mostrare che la nascita di Cristo non è stata umana ma divina”.
La Madre di Dio non è rivolta verso il bambino, ma è girata di spalle!
Sembra contro natura. Una madre guarda il suo bambino con affetto. Maria sembra di guardare proprio il lavaggio del bambino. Il fatto che il bambino avesse bisogno di essere lavato come qualsiasi altro bambino dimostra il realismo della nascita, il realismo dell’incarnazione, il realismo delle due nature del Salvatore Cristo o della sua natura divino-umana, per evitare che qualcuno pensi che l’incarnazione sia stata un’illusione;
Palmi coperti
Gli angeli hanno degli asciugamani in mano, i loro palmi sono coperti dalle maniche dei loro abiti (in alcune icone anche i Re Magi hanno i palmi coperti).
È vietato toccare la santità. La tradizione si è conservata a lungo, ad esempio nella Pietà di Michelangelo, la Madre di Dio non tocca direttamente il Figlio con le mani, anche se lo tiene in braccio morto;
Posizione della Madre
La storia delle rappresentazioni della Vergine Maria nell’icona della Nascita va da una posizione sdraiata – che suggerisce una persona stanca dopo il dolore – a una posizione più eretta (in ginocchio o in preghiera) che mostra una nascita senza dolore, più vicina a un evento che supera la legge della natura.
Forse la raffigurazione della Deipara in posizione orizzontale, con gli occhi stanchi o le mani strette alla testa, evidenzia il realismo della nascita, così come i Vangeli ci mostrano il realismo della Passione, della Crocifissione e della Morte di Gesù.
Il modello della Madre di Dio che partorisce senza dolore è più diffuso in Europa occidentale, mentre il mondo greco preferisce la posizione orizzontale della Madre di Dio, dopo un parto sofferto ma anche sofferente per la prospettiva della crocifissione del Figlio.
L’icona della Nascita è legata alla Passione e alla Resurrezione; La Madre di Dio è sempre dipinta fuori dalla grotta, non dentro la grotta.
(Tratti da un articolo del Prof. Alex Mihaila sull’icona bizantina della Natività)