L’ingresso del Signore a Gerusalemme nel Centro Diocesano di Roma | Sua Eccellenza Siluan ha celebrato la Divina Liturgia
Nella festa della festa dell’Ingresso del Signore a Gerusalemme, domenica 9 aprile 2023, Sua Eccellenza Siluan, il Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia ha celebrato la Divina Liturgia, nella Cappella dell’Assunzione presso il Centro Diocesano di Roma, circondato da un gruppo di sacerdoti e diaconi.
Nella sermone, il Vescovo ha parlato del significato della giorno riferendosi alle parole del Signore: “In verità, in verità vi dico che verrà l’ora, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che odono risorgeranno” (Giovanni 5:25), una voce che Lazzaro udì anche quando fu risuscitato dal sepolcro, essendo la sua risurrezione l’ultimo segno che il Signore mostra riguardante la Sua divinità, prima della passione. La risurrezione di Lazzaro fu predetta dal Signore al momento di pronunciare la parabola del ricco e del povero Lazzaro (Luca 16:19-31), quando, alla fine della parabola, Abramo dice: “Se disobbediscono a Mosè e ai profeti, non crederanno nemmeno se qualcuno fosse risuscitato dai morti“. Cristo fece innumerevoli segni in mezzo al popolo, che mostravano che Egli è il Figlio di Dio, il Salvatore del mondo, ma “Egli venne nei suoi, ma i suoi non lo accolsero” (Giovanni 1,11).
Riguardo all’ingresso del Signore a Gerusalemme, il Vescovo ha sottolineato che non è trionfale, non attira l’attenzione e non stupisce, un ingresso che il mondo di oggi potrebbe considerare “ridicolo”. Questo ingresso caratterizza tutta la vita umile del Signore che “svuotò sé stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò Sé stesso facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.” (Filippesi 2, 7-8)
Il gerarca ha esortato i presenti ad aprire i loro cuori e ricevere la rivelazione di Dio nella loro vita, cantando a Lui “Osanna! Benedetto Colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!” (Tropario, cfr. Giovanni 12,13) perché non diventassero, con la loro vita, simili a coloro che crocifissero il Signore.
Il sermone (in romeno) può essere ascoltato accedendo al link: https://youtu.be/PXEU352W0GI
Dipartimento Comunicazione e Immagine DORI