S.E. Atanasie di Bogdania: Impariamo a servire il nostro prossimo attraverso l’amore
Nella quinta domenica di Quaresima, della Santa Maria Egiziana, il 2 aprile 2023, Sua Eccellenza Atanasie di Bogdania, Vescovo Vicario della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, ha celebrato la Divina Liturgia nella Parrocchia Ortodossa Romena “Santo Martire Dasio di Durostorum” ad Ancona, guidata da Padre Ionel Barbărasă.
Il momento di gioia è stato segnato dalla ricezione in dono, da parte dell’Arcidiocesi cattolica di Ancona, di una parte delle reliquie della Santo Martire Dasio, reliquie che dal VI secolo sono conservate integre, affidate alla Chiesa locale di Ancona dove sono state portate da Axiopolis. Al momento dedicato, il Vescovo ha ordinato, per la parrocchia ospitante, un giovane studente dell’Estensione di Roma della Facoltà di Teologia Ortodossa di Bucarest.
Nel sermone, S.E. Atanasie ha parlato del fatto che nelle due pericopi scopriamo due virtù: l’umiltà, attraverso il servizio del prossimo e il perdono, attraverso l’amore. La mancanza di amore nella vita dell’uomo porta alla perdita dell’essenza del vivere in questo mondo effimero e fugace. Tutti siamo chiamati a vivere queste virtù, per essere degni della luce della risurrezione. Il Signore dona tutta la gioia della sua risurrezione, ma per poter gustare questa gioia, dobbiamo prima gustare il dolore delle prove e delle afflizioni. Egli è Colui che ha assaggiato la morte per noi, perché non assaggiassimo più i dolori della morte, donandoci per cambiare la nostra Vita.
Riguardo alla richiesta dei figli di Zebedeo, il vescovo sottolineò che i due apostoli erano preoccupati di ricevere funzioni mondane nel regno messianico di questo mondo. Non capivano che stare alla destra e alla sinistra del Salvatore significava essere crocifissi sulla Sua stessa croce. La chiave per entrare nel Regno di Dio è la Santa Croce, seguire Cristo e servire il prossimo attraverso l’umiltà e l’amore. Il posto nel Regno di Dio è stabilito da Dio Padre, Colui che ha posto sul lato destro la Madre di Suo Figlio, la Vergine Maria, colei che ha ristabilito la connessione tra il mondo caduto e il Creatore, e a sinistra colui che ha annunciato il suo Figlio al mondo e che è stato il suo precursore, San Giovanni Battista.
Il vescovo ha parlato anche della Pia Maria d’Egitto, che viene particolarmente commemorata in questa domenica, quinta di Quaresima. Dalla sua vita, vediamo che lo stato di peccato porta all’allontanamento da Dio e all’impossibilità di ricevere la gioia della grazia. La consapevolezza dello stato di peccato, seguita dal rimpianto e dal pentimento, conduce alla somiglianza dell’uomo con gli angeli. Maria pregò la Madre di Dio e le promise che, attraverso la gioia di adorare la Santa Croce, avrebbe cambiato vita. Da qui vediamo che in ogni circostanza della nostra vita, la Madre di Dio ci ascolta, anche nello stato di cadere nel peccato, rispondendo alla nostra richiesta e diventando intermediario tra noi e suo Figlio. Nel mistero della vita di Maria d’Egitto vediamo il mistero della croce, che separava in due la sua vita: la vita nel peccato dalla vita nella perfezione, l’ultima vita che la conduceva a una misura simile agli angeli.
Durante la Quaresima, la vita dell’uomo comune è simile alla vita monastica. Lo sposo rinuncia alle gioie della vita, “vestendo la borsa e ungendo sé stesso con la cenere”, assumendo la veste del pentimento e avviandosi sulla strada della perfezione. Così, lo sposo diventa un monaco, il monaco diventa come un angelo, l’angelo è la luce dei monaci e i monaci sono la luce della gente comune.
Sua Eccellenza Atanasie di Bogdania ha anche ricordato il fatto che il martirio di Santo Dasio da Durostorum è intrecciato e corona questo periodo di digiuno, essendo un esempio di testimonianza di Dio e di costanza nella fede, vincendo la morte corporea e ricevendo la vita eterna.
Il sermone del gerarca può essere ascoltato integralmente accedendo al link: https://youtu.be/6Cfi9OVf6R0
Dipartimento Comunicazione e Immagine DORI