Giovedì Santo

Santo e Grande Giovedì Vespro e Divina Liturgia di San Basilio del Santo e Grande Giovedì

(si ufficia la mattina del Grande Giovedì)

 

Lettura del libro dell’Esodo (19,10-19).

Disse il Signore a Mosè: Scendi e avverti il popolo. Purificali oggi e domani, lavino le loro vesti e stiano pronti per il terzo giorno, perché il terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai davanti a tutto il popolo. Separa il popolo tutt’intorno dicendo: Badate di non salire sul monte e di non toccarlo da nessuna parte: chiunque toccherà il monte certamente dovrà morire. Nessuna mano lo toccherà, ma sarà lapidato con pietre o trafitto da frecce: si tratti di una bestia, si tratti di un uomo, non vivrà. Quando le voci, le trombe e la nube se ne andranno dalla montagna, allora saliranno sul monte. Mosè scese dal monte verso il popolo e li santificò ed essi lavarono le loro vesti. E disse al popolo: State pronti, per tre giorni non accostatevi a donna. Il terzo giorno dunque, verso l’alba, ci furono voci, fulmini e una nube oscura sul monte Sinai; una voce di tromba echeggiava forte e tutto il popolo nell’accampamento era impaurito. Mosè fece uscire il popolo dall’accampamento verso Dio e si arrestarono sotto il monte. Il monte Sinai fumava tutto perché Dio era sceso su di esso nel fuoco e il fumo saliva come fumo di una fornace  e  il popolo ne restò estremamente sbigottito. Le voci della tromba si facevano sempre più forti. Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce.

Lettura del libro di Giobbe (38,1-21; 42,15).

Disse il Signore a Giobbe nel turbine e nelle nubi: Chi è costui che mi nasconde il consiglio, trattiene parole nel cuore e pensa di nascondermele? Cingi come prode i tuoi fianchi: ti interrogherò e tu devi rispondermi. Dove eri quando fondavo la terra? Dimmelo se hai intelligenza. Sai tu chi ha stabilito le sue misure? O chi ha teso su di essa la corda? Su che cosa sono fissati i suoi ganci? Chi ne ha posto la pietra d’angolo? Quando venivano formate le stelle mi lodarono a gran voce tutti i miei angeli. Ho arginato il mare con porte, quando si abbatteva violento uscendo dal grembo materno: gli ho posto una nube per manto e l’ho avvolto in fasce di nebbia. Ho fissato i suoi confini, ponendovi chiavistelli e porte e gli ho detto: Sin qui giungerai e non oltre e in te stesso si infrangeranno i tuoi flutti. È forse ai tuoi tempi che ho disposto la luce mattutina? O che la stella mattutina ha visto il luogo fissato per lei, perché afferri i lembi della terra e ne scuota via gli empi? Sei stato forse tu che, prendendo fango della terra ne hai fatto un essere vivente e lo hai posto sulla terra, capace di parlare? Hai tolto tu la luce agli empi, o hai spezzato il braccio dei superbi? Sei mai arrivato alla sorgente del mare? O hai camminato sui sentieri dell’abisso? Si aprono davanti a te con timore  le  porte  della  morte  e vedendoti restano atterriti i custodi dell’ade? Sei stato istruito sull’ampiezza di ciò che sta sotto il sole? Dimmi, qual è? E in quale terra abita la luce? Qual è il luogo delle tenebre? Puoi condurmi ai loro confini? E conosci i loro sentieri? Lo sai? Visto che sei nato allora e grande è il numero dei tuoi anni! Giobbe prese allora la parola e disse al Signore: So che tutto puoi e che nulla è impossibile a te. Chi può infatti nascondere a te il suo consiglio evitando parole e pensando di nasconderle a te? E chi mi potrà dire ciò che non so, cose grandi e meravigliose che io non conosco? Ascoltami, Signore, che io possa parlare: io chiederò a te e tu mi istruirai. Prima avevo udito di te con l’orecchio, ma ora il mio occhio ti ha veduto.

Lettura della profezia di Isaia (50,4-11).

Il Signore Dio mi dà lingua d’istruzione, per conoscere quando si debba dire una parola; fin dal mattino mi fa pronto, mi ha dato un orecchio per ascoltare: l’istruzione del Signore Dio mi apre le orecchie e io non mi rifiuto né contraddico. Ho dato il dorso ai flagelli, le guance agli schiaffi e non ho distolto il volto dalla vergogna degli sputi: il Signore Dio è stato il mio aiuto. Per questo non ho avuto vergogna, ma ho reso il mio volto come dura pietra e so che non sarò confuso, perché è vicino colui che mi giustifica. Chi vuol venire in giudizio con me? Confrontiamoci insieme. Chi, dunque, vuol venire in giudizio con me? Mi si avvicini. Ecco, il Signore Dio mi aiuterà. Chi potrà farmi del male? Ecco che tutti voi invecchierete come un abito e la tignola vi divorerà. Chi tra voi teme il Signore? Ascolti la voce del suo servo. Voi che camminate nella tenebra e non avete luce, confidate nel nome del Signore e appoggiatevi a Dio. Ecco, voi tutti accendete un fuoco e alimentate la fiamma: camminate alla luce del vostro fuoco e alla fiamma che avete acceso. Da parte mia vi è accaduto tutto questo: nel dolore voi vi addormenterete.

Lettura della prima epistola di Paolo ai Corinti (11,23-32).

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. Ogni volta, infatti, che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del  Signore,  mangia  e  beve   la   propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi e un buon numero sono morti. Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; quando poi siamo giudicati dal Signore, veniamo ammoniti per non esser condannati insieme con questo mondo.

Vangelo secondo Matteo.(Mt 26,1-20; Gv 13,3-17; Mt 26,21-39; Lc 22,43-45; Mt 26,40-27,2).

Disse il Signore ai suoi discepoli: Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e che il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso. Allora i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire. Ma dicevano: Non durante la festa, perché non avvengano tumulti fra il popolo. Mentre Gesù si trovava a Betania, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna con un vaso di alabastro di olio profumato molto prezioso e glielo versò sul capo mentre stava a mensa. I discepoli vedendo ciò si sdegnarono e dissero: Perché questo spreco? Lo si poteva vendere a caro prezzo per darlo ai poveri! Ma Gesù, accortosene, disse loro: Perché infastidite questa donna? Essa ha compiuto un’azione buona verso di me. I poveri, infatti, li avete sempre con voi, me, invece, non sempre mi avete. Versando questo olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura. In verità vi dico: dovunque sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei. Allora uno dei dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni? E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo. Il primo giorno degli azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la pasqua? Ed egli rispose: Andate in città, da un tale e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la pasqua da te con

i miei discepoli. I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù e prepararono la pasqua. Venuta la sera, si mise a mensa con i dodici. Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: Signore, tu lavi i piedi a me? Rispose Gesù: Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo. Gli disse Simon Pietro: Non mi laverai mai i piedi! Gli rispose Gesù: Se non ti laverò, non avrai parte con me. Gli disse Simon Pietro: Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo! Soggiunse Gesù: Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti. Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: Non tutti siete mondi. Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. Mentre mangiavano disse: In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà. Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: Sono forse io, Signore? Ed egli rispose: Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato! Giuda, il traditore, disse: Rabbi, sono forse io? Gli rispose: tu l’hai detto. Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: Prendete e mangiate; questo è il mio corpo. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio. E dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il Monte degli Ulivi. Allora Gesù disse loro: Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti: Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge, ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea. E Pietro gli disse: Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò mai. Gli disse Gesù: In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte. E Pietro gli rispose: Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò. Lo stesso dissero tutti gli altri discepoli. Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsemani e disse ai discepoli: Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare. E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. Disse loro: La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me. E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu. Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all’angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano e disse a Pietro: Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole. E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà. E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano appesantiti. E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l’ora nella quale il Figlio dell’uomo sarà consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina. Mentre parlava ancora ecco arrivare Giuda, uno dei dodici e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: Quello che bacerò, è lui; arrestatelo! E subito si avvicinò a Gesù e disse: Salve, Rabbi! E lo baciò. E Gesù gli disse: Amico, per questo sei qui! Allora si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire? In quello stesso momento Gesù disse alla folla: Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni, per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero le Scritture dei profeti. Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono. Or quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale già si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro, intanto, lo aveva seguito da lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra i servi, per vedere la conclusione. I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: Costui ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni. Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te? Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio. Tu l’hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra di Dio e venire sulle nubi del cielo. Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare? E quelli risposero: È reo di morte. Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano, dicendo: Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso? Pietro, intanto, se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò e disse: Anche tu eri con Gesù, il galileo! Ed egli negò davanti a tutti: Non capisco che cosa tu voglia dire. Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: Costui era con Gesù, il Nazareno. Ma egli negò di nuovo giurando: Non conosco quell’uomo. Dopo un poco, i presenti gli si accostarono e dissero a Pietro: Certo anche tu sei di quelli; la tua parlata ti tradisce. Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: Non conosco quell’uomo! E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù: Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte. E uscito all’aperto, pianse amaramente. Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire. Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato.