La celebrazione di Putna – 150: La Festività del Santo Voivoda Stefano il Grande ha riunito i romeni “da Nistru fino a Tisa”
La celebrazione di Putna – 150:
La Festività del Santo Voivoda Stefano il Grande ha riunito i romeni “da Nistru fino a Tisa”
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Il Monastero di Putna ha festeggiato, venerdì, la festività del Santo Voivoda Stefano il Grande, con la Divina Liturgia, recite, canti folcloristici e patriottici e una parata militare. Hanno partecipato ufficiali, clerici e fedeli di tutto il paese, ma anche “da Nistru fino a Tisa“: dalla Basarabia e Bucovina del Nord. La celebrazione è stata fatta nell’ambito delle “Festività di Putna 150 – La continuità di un ideale”.
Hanno partecipato il Console Generale Romeno di Cernauti, Irina Loredana Stanculescu, dei rappresentati del Ministero degli Interni della Repubblica Moldova e il clero della Bucovina del Nord.
Il giorno è iniziato con l’inno “Acatist” di S. Voivoda Stefano il Grande, seguito dalla Divina Liturgia, celebrata da Sua Eminenza Calinic, Arcivescovo di Suceava. Egli è stato affiancato dall’ Vicario dell’Arcivescovato di Iasi, dagli abati dei Monasteri di Putna e dell’Eremo di Putna e altri membri del clero.
Prima dell’inizio della Santa Liturgia, Padre Abate Melchisdec ha accolto con emozione, al cancello del Monastero Putna, diversi cori di allievi e gruppi di contadini provenienti della Contea di Suceava. Questi sono arrivati cantando, dal centro del paese di Putna.
“Il degno Voivoda è una sintesi del patriottismo nazionale, un simbolo della giustizia e della responsabilità nei confronti del popolo. La fiducia nella vittoria, la devozione per i suoi sudditi, hanno creato un legame indissolubile che lo ha unito al suo popolo, che lo ha seguito con fede e spirito di sacrificio“, ha detto Sua Eminenza, l’Arcivescovo Calinic durante l’omelia.
Il Voivoda Stefano il Grande è Santo “per le sue innumerevoli e grandiose azioni, per l’umiltà, per la rettitudine e la sua fede che lo hanno reso immortale, conseguendoli la vita eterna“, ha continuato lui.
“I Santi sono stati uomini come noi. Non sono personaggi mitologici o leggendari. L’uomo è stato creato, come la teologia ci insegna, a immagine e somiglianza di Dio. E Dio ha creato l’uomo a sua immagine, lasciando intendere che la somiglianza con Dio si riferisce alla possibilità di non morire e di santificarsi e che questo debba essere un processo dinamico, che ognuno di noi sia in grado di realizzare a seconda del libero arbitrio“, ha spiegato l’ Arcivescovo.
“Dunque, Stefano il Grande è Santo e ha raggiunto la somiglianza con Dio innalzando chiese, non chiudendole o demolendole; ha risvegliato la cultura, l’arte e la spiritualità di un popolo crocifisso e risorto innumerevoli volte“.
Nel contesto della Liturgia hanno cantato i cori: “San Leontie di Radauti”, del clero, “Ascensio”, delle allieve del Liceo Teorico Artistico Grigore Grigoriu e del Monastero delle “Sante Portatrici di Mirra Marta e Maria” di Hagimus, Causeni – Repubblica Moldova.
La messa è stata seguita da una recita del Gruppo “Soldati di Stefano” del Liceo Tecnologico Ion Nistor di Vicovu de Sus e il tutto si è concluso con la cerimonia militare.
Alla tomba del sovrano, della chiesa grande del monastero, hanno deposto corone e hanno dato l’onore militare da entrambe le sponde del fiume Prut. La parata militare ha circondato la chiesa, accompagnata dall’Orchestra “Model” dell’Ispettorato Generale dei Gendarmi del Ministero dell’Interno della Repubblica Moldova.
L’Archimandrita Melchisedec ha presentato le varie pubblicazioni lanciate con l’occasione della celebrazione di quest’anno, che sono collegate con le manifestazioni delle Festività di Putna – 150.
Il Monastero ha pubblicato il volume “Festività di Putna – 1871. Pubblicazioni, documenti, ricordi” edizione curata dal monaco Alexie Cojocaru; La rivista “Parole per i giovani”, nr. 14 e la ristampa del volume di poemi “Gli inni di Putna” di Ioan Alexandru, che non mancava mai alle Celebrazioni di Putna.
L’Abate ha chiesto a tutti i romeni, in particolar modo ai più giovani, di portare avanti l’ideale dell’unità romena, attorno ai valori nazionali e sotto l’ispirazione del Santo. In questa occasione, l’abate ha ricordato le parole di George Teofan, presidente del comitato degli studenti di Cernauti che, alla celebrazione di Putna del 1904, ha detto: “Da Suceava Stefano il Grande ha guidato soltanto Moldova. Da Putna il suo genio guida la Romania intera.”